
Il prosciutto crudo è da sempre sinonimo di tradizione, convivialità e raffinatezza.
Ma quando incontra il tartufo, re indiscusso della tavola italiana, la sua anima cambia veste e diventa un’esperienza gastronomica unica: intensa, avvolgente e sofisticata.
Il prosciutto crudo affinato al tartufo unisce la dolcezza tipica della carne stagionata alla forza aromatica del tubero, creando un equilibrio sorprendente.
Ogni fetta sprigiona profumi che evocano il bosco, la terra e l’autenticità delle nostre radici culinarie, senza rinunciare alla delicatezza che rende inconfondibile il crudo Pedrazzoli.
Il prosciutto crudo affinato al tartufo Pedrazzoli
Dalla coscia di suino 100% italiano, proveniente dagli allevamenti della famiglia Pedrazzoli, prende vita un prosciutto che racconta due eccellenze della nostra terra: la dolcezza raffinata della carne stagionata e la regalità del tartufo nero estivo.
L’incontro tra questi due mondi dà origine a un prodotto esclusivo, capace di sorprendere i sensi e regalare un’esperienza unica ad ogni fetta.
La lavorazione segue i tempi della tradizione: la stagionatura, che varia tra i 16 e i 18 mesi a seconda della pezzatura, si svolge lentamente e in modo naturale.
L’unico ingrediente utilizzato è il sale, nel rispetto della purezza e dell’autenticità.
Una volta raggiunta la giusta maturazione, il prosciutto viene disossato e rifinito con cura artigianale.
È in questo momento che avviene la magia: all’interno delle sue carni vengono inserite noci intere di tartufo nero estivo, che donano al prodotto un profumo intenso e un sapore inconfondibile, capace di evocare la ricchezza del sottobosco.
Il risultato è un prosciutto crudo affinato al tartufo che incarna il meglio della cultura gastronomica italiana.
La stagione del tartufo nero estivo

Il protagonista di questo incontro di sapori è il tartufo nero estivo (Tuber aestivum), conosciuto anche come “scorzone”.
La sua raccolta avviene tra la fine della primavera e l’estate, da maggio a settembre, quando la natura sprigiona tutta la sua vitalità.
È proprio in questi mesi che il tubero raggiunge la sua massima espressione: profumi più intensi, aromi complessi e una qualità che non si può replicare in altri periodi dell’anno.
Utilizzare il tartufo nel momento in cui la natura lo offre al meglio significa rispettarne la stagionalità e valorizzarne le caratteristiche.
La scorza ruvida e scura custodisce una polpa chiara, dalle venature bianche e dal profumo delicato, che regala note aromatiche fresche e piacevolmente equilibrate.
È proprio questa eleganza discreta a renderlo il compagno ideale del nostro prosciutto crudo: una combinazione che unisce la dolcezza della carne stagionata con la fragranza del sottobosco, in un connubio che sa di autenticità e raffinatezza.
Tips per gustare al meglio il prosciutto crudo al tartufo
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Servilo a temperatura ambiente
Toglilo dal frigorifero almeno 15 minuti prima della degustazione: il calore sprigiona tutti i profumi del tartufo e la dolcezza del prosciutto. -
Taglio sottile, ma non trasparente
Le fette devono essere sottili per sciogliersi in bocca, ma leggermente consistenti per catturare le lamelle di tartufo inserite all’interno. -
Accompagnalo con pane neutro
Meglio pane casereccio, focaccia bianca o grissini stirati a mano. Evita pani troppo speziati o integrali che potrebbero coprire i sentori. -
Esaltalo con un calice giusto
Abbinalo a un Lambrusco di Sorbara DOC se ami le bollicine vivaci, oppure a un Gewürztraminer se preferisci un bianco aromatico. Per chi sceglie il rosso, un Pinot Nero giovane è l’ideale. -
Non aggiungere condimenti
Niente olio o salse: il prosciutto al tartufo è già completo. Basta un tagliere ben preparato per trasformarlo in protagonista assoluto. -
Abbinalo con ingredienti delicati
Perfetto con formaggi freschi e cremosi, carpacci di verdure o un semplice uovo al tegamino: il tartufo trova spazio senza mai perdere eleganza.
Il pane giusto: semplicità che esalta il gusto

Quando si degusta un prodotto così ricco e complesso, il pane deve svolgere un ruolo preciso: accompagnare senza coprire.
- Pane casereccio a lievitazione naturale: crosta croccante, mollica morbida e leggera acidità che bilancia la nota burrosa del prosciutto.
- Focaccia bianca: soffice, appena unta d’olio extravergine, ideale per esaltare i sentori del tartufo senza invadenza.
- Grissini stirati a mano: friabili e delicati, perfetti per un abbinamento elegante da aperitivo.
Il vino perfetto: armonia tra struttura e profumi

Il tartufo chiede un vino in grado di sostenerne l’intensità aromatica, mentre il prosciutto richiede equilibrio e freschezza. La scelta migliore si muove tra bianchi strutturati e rossi leggeri, capaci di valorizzare entrambi gli elementi.
- Lambrusco di Sorbara DOC: fresco, vivace e leggermente sapido, un compagno ideale per chi ama le bollicine e i contrasti equilibrati.
- Gewürztraminer Altoatesino: aromatico e persistente, amplifica i profumi del tartufo creando un matrimonio raffinato.
- Pinot Nero giovane: con la sua delicatezza e i sentori di frutti rossi, regala un abbinamento morbido e armonico, perfetto per chi preferisce i rossi.
Un invito alla degustazione
Il prosciutto crudo affinato al tartufo non è solo un salume, è un viaggio sensoriale che racconta la tradizione e l’innovazione del gusto italiano.
Provatelo su un tagliere da condividere, accompagnato da un calice di vino e da un pane semplice e fragrante. Scoprirete come pochi ingredienti, se autentici e ben scelti, possano trasformarsi in un momento di pura eccellenza.
Assaporarlo significa dunque vivere un’esperienza che parla di tempo e di natura. Ogni fetta custodisce la lentezza della stagionatura e la freschezza del tartufo nero estivo, disponibile solo in questo periodo dell’anno. È un invito a cogliere l’attimo, a celebrare la stagionalità come valore autentico della cucina italiana, e a trasformare una semplice degustazione in un rituale che racconta la terra, le sue eccellenze e la bellezza di saper aspettare il momento giusto.