Sfida tutta emiliana: Tigelle VS Gnocco Fritto

Sfida tutta emiliana: Tigelle VS Gnocco Fritto

Sfida tutta emiliana: Tigelle VS Gnocco Fritto

Quando si parla di convivialità emiliana, due protagonisti si contendono il podio del gusto: tigelle e gnocco fritto.

Due ricette storiche, nate nella stessa terra ma con anime diverse, entrambe perfette per esaltare la qualità dei salumi Pedrazzoli.

Apparentemente simili per uso, entrambi si gustano con salumi e formaggi, in realtà raccontano origini diverse, influenzate da geografia, cultura e necessità.

Due anime della stessa terra

Sebbene tigelle e gnocco fritto nascano in aree diverse, montagna e pianura, sono figli della stessa cultura contadina: quella che valorizza la materia prima e che trasforma la semplicità in un’occasione di festa.

Oggi, queste preparazioni sono protagoniste di trattorie, fiere e aperitivi gourmet, sempre più apprezzate anche fuori dai confini regionali.

Tigelle: crescentine di montagna

TIGELLE E SALUMI PEDRAZZOLI

Le tigelle (nome originario: crescentine) affondano le radici nell’Appennino modenese. Un tempo, venivano cotte tra dischi di terracotta chiamati proprio "tigelle", da cui deriva il nome moderno.

Questi dischi venivano scaldati nel camino, poi impilati alternando tigella, impasto e foglie di castagno o noce per aromatizzare.

In origine, le crescentine erano un pane “della domenica”, preparato nei giorni di festa nelle zone rurali, dove il forno non era sempre accessibile. L’impasto, semplice e povero, era a base di farina, acqua, lievito e strutto – facilmente reperibili nelle case contadine.

Curiosità: il termine "crescentina" deriva da "crescere", per via della lievitazione. La tigella, invece, è lo stampo, non la focaccina, ma nel linguaggio moderno la parola ha cambiato significato.

Con il tempo, le tigelle si sono trasformate in icona della cucina emiliana, servite calde e aperte a metà, da farcire con salumi, salse, formaggi morbidi e verdure sott’olio.

Gnocco Fritto: ricchezza nella semplicità

GNOCO FRITTO CON SALUMI PEDRAZZOLI

Lo gnocco fritto nasce nella bassa padana, tra Modena, Reggio Emilia e Parma. Più che un pane, era un’alternativa “di emergenza” per riutilizzare farine avanzate e strutto, soprattutto nei mesi in cui il maiale veniva macellato.

La frittura, una tecnica molto presente nella cucina contadina, consentiva di ottenere in pochi minuti una sfoglia gonfia e dorata, fragrante e soffice all’interno. Originariamente preparato senza lievito e lasciato riposare solo poche ore, col tempo è stato perfezionato con l’introduzione della lievitazione per ottenere un impasto più leggero e arioso.

Curiosità: in alcune zone viene chiamato “crescenta” o “torta fritta”, soprattutto nel piacentino e parmense. Ogni famiglia ha la propria variante: con latte o acqua, con o senza lievito, con strutto o olio.

Lo gnocco fritto si mangia caldo, appena scolato dall’olio, e si accompagna con salumi grassi come pancetta, coppa e salame, oppure con formaggi spalmabili e mostarde.

Ricetta originale delle tigelle

TIGELLIERA

Ingredienti

  • 500 g di farina 0
  • 250 ml di latte
  • 25 g di lievito di birra fresco
  • 50 g di strutto (o olio extravergine di oliva)
  • 1 cucchiaino di sale
  • 1 pizzico di zucchero

Procedimento

  • Sciogliere il lievito nel latte tiepido con lo zucchero.
  • Impastare con farina, strutto e sale. Lasciar lievitare per circa 2 ore.
  • Stendere l’impasto e ritagliare dei dischi di circa 8 cm.
  • Cuocere su tigelliera ben calda fino a doratura.

Abbinamenti consigliati:

  • Stracchino e salumi: uno dei modi più amati per accompagnare le tigelle è farcirle con fette di stracchino, Crudo Brado24+ Mortadella Bio, Salame Mantovano. La morbidezza del formaggio si sposa perfettamente con la consistenza delle tigelle, mentre i salumi aggiungono un sapore intenso.
  • Crescenza e rucola: un’alternativa leggera e gustosa consiste nel farcire le tigelle con crescenza, un formaggio fresco dalla consistenza spalmabile, e aggiungere foglie di rucola fresca. Questa combinazione regala un sapore fresco e leggermente piccante.
  • Pesto modenese. lardo, aglio, rosmarino
  • Bevande: Lambrusco Mantovano DOC, birra bionda artigianale

Tigella come dessert

La tigella, solitamente salata, può sorprendere anche in versione dolce: è una base neutra, leggermente croccante fuori e morbida dentro, perfetta per accogliere farciture golose come crema di nocciole, ricotta dolce e frutti di bosco, mascarpone, miele e noci.

Ricetta originale del gnocco fritto

Ingredienti

  • 500 g di farina 0
  • 200 ml di acqua
  • 50 g di strutto
  • 10 g di lievito di birra fresco
  • 1 cucchiaino di sale
  • Olio per friggere

Procedimento

  • Sciogliere il lievito in poca acqua tiepida
  • Impastare con farina, strutto, acqua restante e sale
  • Lievitare 2 ore
  • Stendere l’impasto a 3 mm e tagliare a rombi. Friggere in olio caldo fino a doratura

Abbinamenti consigliati:

Gli abbinamenti che non ti aspetteresti mai

Ci sono poi degli accostamenti più inaspettati che sapranno senza dubbi stupirti e conquistarti.

Lo gnocco fritto si può abbinare con le verdure , ma anche con preparazioni etniche come l’hummus e la salsa tzatziki, trasformarlo in un dolce con il cioccolato fuso, crema di nocciole o lasciarlo semplicemente liscio  con una spolverata di zucchero sopra. 

Chi vince davvero?

In realtà, nessuno perde! Tigelle e gnocco fritto non sono rivali, ma complementari.

Entrambi sono nati per valorizzare la convivialità e la qualità delle materie prime.

Nel nostro caso, diventano il palcoscenico perfetto per i salumi Pedrazzoli, che uniscono sostenibilità, gusto e tradizione.

Consiglio finale? Organizzate una serata emiliana con entrambi e fate votare i vostri ospiti, ma attenzione, finiranno per chiedervi il bis di tutto!


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